Black Hat SEO

Black Hat SEO: quali sono le pratiche scorrette sui motori di ricerca

Black Hat SEO raggruppa, in un’unica breve frase, quell’insieme di azioni non certo regolari eseguite sul web per ingannare i motori di ricerca in funzione di una migliore indicizzazione dei contenuti. Si tratta di modus operandi che possono generare non pochi problemi.

Black Hat SEO. Cos’è e cosa comporta

Alle mosse lecite in ottica SEO, si contrappone la cosiddetta Black Hat SEO. Tre termini per un unico focus sulle attività scorrette messe in atto per posizionarsi al meglio in ambito SERP.

Sono diversi i modi per trarre in inganno gli algoritmi e falsare il risultato della propria attività sulla rete. Tra queste c’è sicuramente il “link spam” con cui, tramite strumenti come link farm, si possono scambiare link dal contenuto spesso nullo, che hanno il solo scopo di impennare le visualizzazioni di una pagina.

Sempre in tema di collegamenti testuali, esiste anche quella cattiva abitudine di inserire link e testi assolutamente non visibili, giocando con colori e font, ad esclusivo beneficio dei crawler dei motori di ricerca.

Ma queste ed altre pratiche scorrette, oltre a sferrare un pugno in faccia alla professionalità, comportano rischi importanti.

Gli stessi motori di ricerca, infatti, sono in grado di intercettarle con maggiore efficacia rispetto al passato e le puniscono, con effetti negativi sia sull’indicizzazione che sul ritorno economico della propria strategia.


Pubblicato

in

da