Anche gli Emirati Arabi Uniti elaborano il loro personale modello di Intelligenza Artificiale. E, sulla base di quanto affermano, “Jais” è una innovazione assoluta sul piano tecnologico, soprattutto, nell’elaborazione accurata di testi in arabo. La sfida a Stati Uniti e Cina è lanciata. Vinca il migliore.
Gli Emirati Arabi Uniti puntano sull’Intelligenza Artificiale di Jais. Ecco cos’è
Intelligenza Artificiale ed Emirati Arabi Uniti. Il connubio c’è e si presenta molto bene. Di recente, un sodalizio vicino ai regnanti di Abu Dhabi ha diffuso “Jais“, un software di AI Generativa all’avanguardia, basato sulla produzione di testi in lingua araba.
Lo Stato che si affaccia sul Golfo Persico aspira a diventare capofila in questo settore emergente, il cui punto di riferimento è, al momento, GPT-4.
Il progetto è nato dalla sinergia tra le società G42, Cerebras e la “Mohamed Bin Zayed University of Artificial Intelligence“. Il modello lanciato è open-source. A dire il vero, l’iniziativa messa in campo non è una novità assoluta per gli Emirati Arabi Uniti.
In passato, era stato messo a punto un imponente sistema linguistico di grandi dimensioni chiamato “Falcon“. Jais è un sistema tutto nuovo, che cerca di offrire il meglio sul piano dell’elaborazione dei testi in arabo, valorizzando l’identificazione identitaria con il territorio. Si tratta, quindi, non solo di una mossa tecnica ma anche e soprattutto culturale.
Gli sviluppatori del modello di Intelligenza Artificiale araba, sulla scorta dell’esperienza maturata finora, hanno lavorato per spazzare via i contenuti inadeguati.
L’arabo utilizzato da Jais è quello parlato in tutta la regione del Medio Oriente, a cui si aggiungono i dialetti. Un progetto globale, insomma, che alimenta la concorrenza, con l’obiettivo di conquistare il primato mondiale.
Che negli Emirati, del resto, si stiano facendo grossi investimenti in questo ambito, lo dimostrano alcune azioni inequivocabili. Tra tutte, l’acquisto in quantità industriale di chip “Nvidia” a prestazioni avanzate, finalizzati proprio allo sviluppo dell’AI.
E poi, ci sono le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato dell’unità di ricerca Inception di G42, Andrew Jackson, a fugare ogni dubbio su quali siano gli obiettivi: “Gli Emirati Arabi Uniti sono pionieri in questo settore, speriamo di essere in anticipo sui tempi. La vediamo come una gara globale“.
Dove arriverà l’Intelligenza Artificiale? Le nuove frontiere
Con l’arrivo dei paesi arabi, Jais rinforza la competizione globale sulle migliori tecnologie. E, visto che in ogni settore tecnologico, maggior concorrenza significa evoluzione per risultare vincenti, mai come in questo caso, la partita che si sta giocando favorisce il progresso dell’AI e l’estensione del suo raggio d’azione.
Al di là dei rischi, quali saranno, dunque, le sue prossime frontiere? Dove arriverà? Ovviamente, per adesso, la domanda non ha una risposta precisa ma possiamo comprendere dove già siamo arrivati per farci un’idea sul futuro. Ecco due esempi, molti diversi l’uno dall’altro.
A Palermo, è stata appena inaugurata la central room del comando di Polizia municipale, che si serve degli ultimi ritrovati in ambito AI per assolvere a molte delle sue funzioni.
È notizia di questi giorni, inoltre, che uno studio pubblicato da eminenti scienziati internazionali su “Nature Climate Change” punti proprio sulla crescente innovazione dell’AI per migliorare le previsioni meteo, al fine di una completa valutazione del rischio degli eventi climatici. Insomma, il trend è piuttosto chiaro.