AI Youtuber

Arriva l’AI anti-stress che semplifica il lavoro di Youtuber ed Influencer

L’AI diventa uno Youtuber automatico in grado di ridurre notevolmente il carico di lavoro degli addetti ai lavori. L’idea è di Jordi Van Den Bussche, un creator di videogame, impegnato h24 a portare avanti e rendere sempre più remunerativa la propria attività. Questa nuova tecnologia apre nuovi ed interessanti scenari sull’utilizzo presente e futuro dell’AI Generativa.

L’Intelligenza Artificiale può alleviare la fatica di Youtuber ed Influencer

Che l’Intelligenza Artificiale non fosse più una novità assoluta ma uno strumento entrato a far parte delle quotidiane dinamiche professionali, è ormai assodato. Lo confermano i più recenti sviluppi dell’AI Generativa praticamente in ogni settore di business.

Proprio in questi giorni, lo Youtuber Jordi Van Den Bussche, noto anche come “Kwebbelkop“, ha lanciato un’innovativa piattaforma per influencer che sfrutta tutte le attuali potenzialità degli automatismi artificiali per semplificare e velocizzare il lavoro dei creator digitali.

Essendosi accorto ormai da tempo che la produzione dei video su YouTube assorbiva completamente le sue giornate, togliendogli energie e tempo per riposare e per dedicarsi allo sviluppo della propria attività, a Van Den Bussche si è accesa una lampadina.

Perché non impiegare le notevoli risorse dell’AI per automatizzare la creazione dei video senza il suo diretto coinvolgimento? Così è stato.

In sostanza, l’AI ha offerto a Kwebbelkop un prezioso supporto, facendolo evolvere professionalmente e migliorando il suo stile di vita.

Già nel 2021, l’Intelligenza Artificiale era nei pensieri di Jordi. Aveva realizzato un canale YouTube, chiamato “Bloo“, gestito dall’AI, che nel giro di pochissimo tempo, aveva registrato ben 775.000 abbonati.  

Una collaborazione virtuosa fra uomo ed Intelligenza Artificiale è possibile

La creazione di video è, attualmente, il settore di sviluppo più significativo in ambito AI, soprattutto grazie alla versatilità di quest’ultima e per il prezioso sostegno che, potenzialmente, può mettere a disposizione dei creator.

Negli ultimi tempi, in coincidenza con lo sviluppo di numerosissimi sistemi di automazione, c’è stata una significativa crescita e diffusione di questi nuovi strumenti.

Si tratta, ovviamente, di software in continua evoluzione e, quindi, migliorabili nelle prestazioni ma la direzione sembra essere già stata tracciata.

Tra quelli di maggior utilizzo, possiamo citare Synthesys, Deepbrain AI, Pictory e Veed.io ma la lista sarebbe molto più lunga. In poche parole, questi strumenti sono in grado di creare video a partire da testi. E poi c’è Synthesia, che genera contenuti multimediali servendosi di avatar sempre alimentati dall’AI.

Conclusioni

La scelta di Van Den Bussche è la chiara dimostrazione che uomo e macchina possono lavorare insieme. Del resto, l’automazione non è altro che un prodotto dell’essere umano, non nasce certamente dal nulla.

Tutto dipende, come spesso accade, dall’utilizzo che se ne fa. Il fine ultimo è quello di instaurare una proficua collaborazione fra le parti, mettendo al servizio degli esseri umani le enormi potenzialità dell’AI.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Lo sviluppo esponenziale dell’AI ha, infatti, alimentato, giustamente, il dibattito su una possibile ed insidiosa prevalenza futura dei sistemi automatici su quelli squisitamente umani

Il problema esiste ed è piuttosto evidente, soprattutto quando, appunto, si utilizzano tali software per svolgere azioni sconvenienti o, addirittura, illegali.

Lo conferma in maniera inequivocabile il recente proliferare del fenomeno “deepfake” oppure degli attacchi hacker lanciati automaticamente dalle Intelligenze Artificiali, con cui stiamo e dovremo fare i conti ancora per molto tempo.    

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