Metaverso

Il Metaverso e il futuro del Digital Marketing

Da circa un anno a questa parte, non si fa altro che parlare di Metaverso. Non sono solo gli addetti ai lavori ad occuparsene diffusamente ma, anche e soprattutto, ogni suo potenziale utente. Tanto da poterla considerare, probabilmente a pieno titolo, la più significativa e stimolante “Next Big Thing” in area tech degli ultimi tempi.

Sebbene il termine sia stato utilizzato per la prima volta trenta anni fa da Neal Stephenson in un suo romanzo di fantascienza cyberpunk – “Snow Crash” (1992). – come combinazione dei termini “meta” (in greco significa “oltre”, ovvero, ciò che viene dopo, qualcosa che segue il presente) e “universo”, a valorizzarne il fascino e le potenzialità, è stato soprattutto Mark Zuckerberg, quando, ad ottobre del 2021, ha annunciato di voler modificare il nome della propria plurimiliardaria creatura, Facebook (o, più precisamente, della società che la controlla), in Meta:

Per riflettere ciò che siamo e il futuro che speriamo di costruire, sono orgoglioso di annunciare che la nostra compagnia ora è Meta. La nostra missione rimane la stessa, si tratta sempre di unire le persone. Le nostre app e i loro brand non cambiano: siamo sempre la compagnia che progetta tecnologia attorno alle persone”. [Mark Zuckerberg – Ottobre 2021]

Cos’è il Metaverso?

Semplificando, potremmo limitarci a definire il Metaverso come “il futuro di internet, in virtù della sua capacità di garantire agli utenti un’esperienza immersiva e coinvolgente in uno spazio virtuale condiviso.

Per essere più precisi, però, si tratta di spazi tridimensionali in cui gli utenti possono muoversi liberamente utilizzando il proprio avatar, ovvero l’immagine scelta per rappresentare sé stessi all’interno di una comunità virtuale, giocare, lavorare, imparare, insegnare, partecipare ad una riunione virtuale, fare networking, lanciare una campagna di Digital Marketing. comunicare ma, soprattutto, acquistare beni e stringere dei veri e propri accordi commerciali. 

Nel Metaverso, grazie agli NFT (Non-fungible token) e alla loro unicità (garantita dalla tecnologia blockchain), gli utenti possono creare, pubblicare, scambiare e comprare oggetti digitali. Sebbene ciascun NFT abbia un “valore”, non si tratta di denaro scambiabile ma di un vero e proprio certificato di proprietà. 

Sebbene, per rendere l’esperienza ancora più immersiva, sia indubbiamente consigliabile utilizzare un visore per la realtà virtuale (VR), in verità, le dotazioni minime per poter accedere al Metaverso si limitano essenzialmente ad un PC (o uno smartphone), una connessione internet sufficientemente performante ed un account su una delle piattaforme che offrono tale servizio (come, ad esempio, Horizon Worlds di Meta).

Quali sono i principali campi di applicazione del Metaverso?

Secondo una recente indagine di McKinsey, effettuata su un campione di circa 1.000 consumatori americani di età compresa fra 13 e 70 anni, alla domanda “Quali attività digitali immersive possono essere di tuo interesse?”, tra le molteplici risposte fornite, il 48% degli intervistati ha dichiarato di essere interessato soprattutto allo shopping, il 47% di voler partecipare ad una sessione di telemedicina e il 46% di essere intenzionato a seguire un corso di formazione o viaggiare in altri luoghi attraverso il mondo virtuale.

Considerando i risultati di questa indagine, non stupiscono, quindi, gli ingenti investimenti effettuati in tal senso da parte di vendor tecnologici come Meta, Apple e Microsoft oppure di alcuni fra i più rinomati e “riconoscibili” brand internazionali, quali Gucci, Nike e Disney. Parlando di numeri, Bloomberg Intelligence ha, addirittura, stimato che il mercato del Metaverso raggiungerà un valore di 800 miliardi di dollari entro il 2024.

Come fare Digital Marketing nel Metaverso?

Il principale obiettivo della maggior parte delle aziende che si sono recentemente affacciate nel Metaverso, è soprattutto quello di fornire esperienze complessive più immersive e soddisfacenti ai propri clienti (Customer Experience), non limitandosi ad implementare strategie di digital marketing efficaci solo nel mondo virtuale ma cercando una mutua e profittevole interazione fra fisico e digitale, senza soluzione di continuità. 

Sebbene nella sua accezione originale, il fine ultimo del Metaverso era quello di assottigliare progressivamente la linea di demarcazione fra i due mondi paralleli, rendendoli di fatto indistinguibili l’uno dall’altro, oggi, almeno fino a quando la tecnologia non saprà darci soluzioni economicamente e socialmente più accessibili, la tendenza è, soprattutto, quella di creare delle connessioni efficaci e coerenti fra mondo virtuale e vita reale.

Che senso avrebbe promuovere un prodotto nel Metaverso, magari facendolo utilizzare dal personaggio di un videogioco oppure dall’avatar di un cantante intento a pubblicizzare il proprio album in uscita, senza renderlo istantaneamente disponibile anche nel mondo reale? Senz’altro, nessuno.

L’obiettivo più sfidante del Metaverso sarebbe, ovviamente, quello di creare un’economia virtuale parallela in grado di garantire ricavi in maniera autonoma rispetto al mondo reale attraverso un mutuo scambio di NFT e l’utilizzo di criptovalute, ma, ad oggi, la strada da percorrere è ancora molto lunga. Siamo in una fase di sperimentazione assoluta e sarà solo il tempo a darci un riscontro in merito.

Sta di fatto, però, che, almeno in linea generale, il Metaverso abbia enormi potenzialità e offra già moltissime opportunità, non solo in termini di valorizzazione/riconoscibilità del proprio marchio (Brand Awareness) ma, considerandolo come il più innovativo fra i touchpoint messi a disposizione da un’azienda, anche di ottimizzazione del Customer Journey, con impatti più che significativi sulla fidelizzazione del proprio target di riferimento.


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