Traffico organico VS traffico a pagamento
Quando si parla di traffico per un’attività online si fa riferimento a due principali fonti di acquisizione: organico o a pagamento.
Oggi Move Forward vi spiega la differenza tra le due sorgenti ed il perché le due attività sono strettamente correlate tra loro.
Hai mai aperto la dashboard degli insights per una tua qualsiasi pagina social? Se si, avrai sicuramente notato che i dati vengono suddivisi tra organico e pagamento. Quali sono le differenze tra le due fonti?
Con traffico organico si fa riferimento a tutte quelle attività di comunicazione pubblicate online senza il bisogno di effettuare pagamento alcuno, ossia che arriva dai motori di ricerca, social o blog non a pagamento. Per esempio, sono organiche tutte le visite al tuo sito provenienti dal posizionamento SEO sui motori di ricerca grazie a delle parole chiave selezionate per il tuo brand.
Per traffico a pagamento, invece, si intende quello generato dagli utenti dopo aver messo mani al portafoglio, ossia derivante dalle campagne di sponsorizzazione. Può avvenire in questo caso che il sito web della tua attività viene posto in cima ai risultati di ricerca a seguito dell’investimento di un opportuno budget o che alcuni contenuti pubblicati all’interno dei tuoi social ottengano maggiori interazioni in termini di like, commenti o salvataggi in base all’obiettivo iniziale prefissato.
Puoi effettuare una campagna di sponsorizzazione di un post sui social media anche per indirizzare alcuni dei tuoi utenti al di fuori dei social media, per esempio al tuo sito web, al blog o all’iscrizione di un form per l’acquisizione dei contatti.
Oltre ai social, il traffico a pagamento può arrivare anche da campagne di PR o Media dove vengono pubblicati articoli che parlano del nostro brand. L’influencer marketing è senza dubbio una delle tecniche di marketing a pagamento più utilizzate oggi per acquisire nuovi follower e clienti.
Perché le due attività devono andare di pari passo?
Ci si chiede spesso, meglio un traffico organico o un traffico paid?
Non c’è una risposta standard che possa calzare a pennello per tutte le attività, ma in generale, soprattutto se siamo all’inizio, è di gran lunga consigliato combinare le due strategie.
Questo perché, se oggi dovessimo iniziare da zero, il traffico organico ci fornisce la possibilità di posizionare il nostro brand, far conoscere il nostro prodotto o servizio e far si che, una volta effettuate della campagne a pagamento, una volta che gli utenti atterrano o “vengono a curiosare” sui nostri canali social trovino dei contenuti di valore che possono accrescere la Brand reputation della nostra attività. Inoltre, dobbiamo considerare che il traffico a pagamento sarà quello in grado di darci maggiori risultati nel minor tempo possibile rispetto al nostro target di utenti e l’interesse verso ciò che offriamo.
L’importante è analizzare!
In ambo i casi, è indispensabile tenere traccia dei risultati ottenuti dopo aver effettuato qualsiasi tipo di campagna online. I dati che ci restituiscono gli insight social, ed in generale le piattaforme online, sono oro colato per la nostra attività.
Ma perché è così importante analizzare i dati? Al giorno d’oggi le aziende sono tempestate da dati che i propri utenti lasciano online ogni qual volta che interagiscono con la propria attività. Questi dati, oltre che essere utili per toccare con mano il ritorno dell’investimento sia in termini economico che di tempo, contribuiscono a capire cosa sta funzionando e in cosa invece c’è bisogno di migliorare.
Ricorda che: “la parola d’ordine online è sempre: A/B test!”
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