ChatGPT, il chatbot conversazionale sviluppato da OpenAI, è diventato, ormai, il braccio operativo di Bing, entrando sempre più in simbiosi con il motore di ricerca di Microsoft. L’obiettivo è quello di affinare notevolmente la qualità delle ricerche in rete sfruttando al massimo le potenzialità degli strumenti dell’Intelligenza Artificiale, chatbot conversazionale in primis.
ChatGPT e Bing lavorano insieme
Ma, in pratica, come funziona l’integrazione fra ChatGPT e Bing? Gli elementi chiave, in fase di ricerca, sono fondamentalmente due: Orchestrator e il cosiddetto modello Prometeo. Il primo riceve la query di ricerca ed organizza il processo di risposta attingendo dall’indice Bing e da ChatGPT. Il secondo è il sistema che gestisce tutto il processo, mettendo a frutto le qualità tecniche del motore di ricerca e del chatbot conversazionale.
Tale struttura, così congeniata, migliora sensibilmente i risultati della ricerca, garantendo maggiore sicurezza ed un numero di errori o imprecisioni sempre più basso. E, intanto, giorno dopo giorno, la nuova esperienza integrata di Bing e AI migliora visibilmente, grazie anche ad una serie di puntuali correzioni di ogni singolo caso e all’applicazione di alcune regole. Una su tutte è stata quella di limitare a 50 il numero massimo di domande al giorno che ciascun utente può porre a ChatGPT. Tale regola, però, è stata recentemente superata!
Con un tweet pubblicato solo qualche giorno fa, Mikhail Parakhin (Responsabile Advertising & Web Services di Microsoft) ha, infatti, annunciato una serie di interessanti novità, tra cui, l’innalzamento del limite di interazioni giornaliere di ciascun utente a 100.