Microimprese

Come organizzare una microimpresa nel 2023

Microimprese: il nodo dell’organizzazione

Sebbene sia fortemente frammentato, ovvero costituito, in massima parte, da microimprese e PMI, il tessuto imprenditoriale italiano ha pur sempre il merito di contribuire in maniera determinante allo sviluppo del territorio e alla creazione di posti di lavoro.

I numeri sono, per certi versi, davvero impressionanti. Secondo l’ISTAT, su 4,4 milioni di imprese attive in Italia, le microimprese rappresentano il 95,05% del tessuto imprenditoriale italiano (oltre il 60%, ha al massimo un solo addetto), le PMI il 4,86% e le grandi imprese il restante 0,09%. Ma non è tutto oro quello che luccica!.

A differenza della maggior parte delle grandi imprese, quasi sempre in grado di rivedere più volte le proprie decisioni, la gestione operativa e finanziaria di una piccola azienda non può essere mai sottovalutata.

Le microimprese, per poter sopravvivere, devono necessariamente dotarsi di modelli organizzativi efficaci ed efficienti, in quanto, un’erronea definizione delle strategie da adottare, da una parte, e dei processi e delle tecnologie per realizzarle, dall’altra, potrebbero inesorabilmente decretare il fallimento di uno specifico progetto imprenditoriale. Senza possibilità di appello!

Cosa sono le microimprese

La Commissione Europea, con la specifica Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003, ha definito, in maniera piuttosto chiara, le dimensioni di queste piccole realtà imprenditoriali, stabilendo che le microimprese, per essere considerate tali, devono avere un numero di dipendenti inferiore alle 10 unità e un fatturato annuo (o il totale all’attivo dello Stato Patrimoniale) non superiore ai 2 milioni di euro.

Microimprese autonome ed associate

Le microimprese possono essere suddivise in due macro-categorie: microimprese autonome oppure microimprese associate.

Nel primo caso, si tratta di imprese totalmente indipendenti, la cui eventuale partecipazione in altre società non supera il 25% del valore delle azioni oppure del diritto di voto.

Quando tale soglia di partecipazione societaria viene superata, una microimpresa viene più propriamente definita “associata”.

E’ importante sottolineare che, anche nel caso di superamento della soglia di partecipazione di cui sopra, una microimpresa può comunque mantenere lo status di “autonoma” in presenza di investitori pubblici, quali società pubbliche, università o enti locali.

Il modello organizzativo delle microimprese

Per garantire la sostenibilità economica di una piccola realtà imprenditoriale, il più rilevante fattore da considerare, è senz’altro rappresentato dal budget a propria disposizione.

Nella maggior parte dei casi, infatti, in virtù di una disponibilità di risorse spesso ridotta all’osso, le microimprese hanno l’obbligo di tenere sempre sotto controllo gli economics dei progetti avviati, analizzando costantemente le relative roadmap ed intervenendo prontamente in caso di scostamenti o problematiche impreviste.

Ma non finisce certo qui. Al di là di una attenta gestione operativa e finanziaria di un progetto, ciò che può realmente fare la differenza, è soprattutto una approfondita pianificazione delle strategie, dei processi e delle tecnologie da implementare.

Microimprese: strategie

Per riuscire ad essere davvero competitive, le microimprese devono, prima di tutto, definire il proprio specifico target di riferimento, non disperdendo energie e risorse economiche in progetti dall’esito incerto ed elaborando il messaggio più adatto a creare interesse intorno ai propri prodotti e servizi.

In seconda battuta, è indispensabile analizzare la concorrenza, individuando eventuali aree di miglioramento e declinando la propria offerta commerciale sulle reali esigenze (inespresse o, più semplicemente, non soddisfatte) dei propri clienti target.

Per ultimo, ma non per importanza, è fondamentale calcolare il ritorno di investimento (Return On Investment o ROI) di ogni singola attività avviata, riducendo gli sprechi e concentrandosi solo su progetti realmente significativi e profittevoli.

Microimprese: processi

Qualcuno potrebbe erroneamente pensare che nelle microimprese i processi non siano così importanti. Niente di più sbagliato. In realtà, dovendo spesso seguire più di un progetto in contemporanea, queste piccole realtà imprenditoriali hanno un assoluto bisogno di implementare processi fluidi ed innovativi che ne agevolino la gestione

Inoltre, a seconda della specificità della propria offerta commerciale, potrebbe essere importante fare una preventiva distinzione fra processi core (l’insieme delle attività che servono a soddisfare lo scopo principale dell’organizzazione) e processi no core (servizi collaterali alla produzione, alla vendita e allo sviluppo del prodotto), cercando di semplificare in maniera strutturale i primi e delegando, internamente o esternamente (nel caso in cui il contratto siglato con un committente lo permettesse), i secondi.

Microimprese: tecnologie

Se la digitalizzazione dei processi aziendali è senz’altro prioritaria per ogni realtà imprenditoriale che voglia affrontare nel migliore dei modi il mercato, per le microimprese, dovrebbe addirittura essere considerata un must. Difficilmente, una microimpresa potrà mai riuscire a “battere la concorrenza” senza adeguate tecnologie in grado di supportarla in ogni singola fase del processo di acquisizione e di gestione di nuovi clienti.

Sebbene la scelta di utilizzare un determinato software rispetto ad un altro dipenda, almeno parzialmente, dal mercato in cui si opera, è pur vero che esistono alcune tecnologie di base che non possono assolutamente mancare nella propria specifica lista di tools aziendali.

Oltre ai numerosi servizi messi a disposizione, spesso gratuitamente, da Google, i quali, se ben configurati, possono davvero far risparmiare parecchi soldi alle piccole realtà imprenditoriali, per gestire al meglio la propria microimpresa, è importante dotarsi di strumenti che:

  • Favoriscano la collaborazione aziendale e la gestione dei task di progetto (Collaboration Software);
  • Consentano di creare e veicolare su diversi canali (ad esempio, sito web, blog e social media) i propri contenuti e messaggi promozionali (Content Management System);
  • Semplifichino la gestione delle relazioni con lead, prospect, clienti e fornitori (Customer Relationship Management);
  • Aiutino a tenere sotto controllo la contabilità aziendale (Software Gestionali) ed i processi di vendita, dalla generazione di un’offerta fino all’emissione della relativa fattura elettronica;
  • Garantiscano la gestione e condivisione della conoscenza (Knowledge Management System).

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